All’Intermot di Colonia Bridgestone presenta, nel 2018, i nuovi Battlax Adventurecross AX41, pneumatici off-road concepiti per soddisfare le esigenze degli amanti dell’avventura. Grip e trazione sono stati migliorati grazie al nuovo disegno dei tasselli, mentre l’uso di una mescola ad alta resistenza garantisce una durata maggiore del battistrada. Con le prestazioni on-off ottimizzate, il Battlax Adventurecross AX41 offre la sicurezza di potersi spingere in nuovi territori per godersi ogni momento dell’avventura.
Sulla carta le presentazioni sono state fatte in grande stile, e ho avuto il piacere di testarle in diverse situazioni durante un anno di tempo, compiendo 11.000 km tra Italia ed Africa.
Come dimostra il suo nuovo nome, Battlax Adventurecross AX41 è l’autentica combinazione dell’esperienza di Bridgestone nel segmento Trail On-Road con la tecnologia Battlax e lo sviluppo all’avanguardia della struttura dei blocchi, caratteristico della serie Battlecross. AX41 adotta un nuovo design e posizionamento dei tasselli che assicurano performance On – e Off-Road, resistenza e stabilità.
Che tipo di pneumatici sono?
L’obiettivo dei tecnici giapponesi si è concentrato su diversi aspetti:
- Migliorare la trazione in percorsi Off-Road
- Incrementare il grip Off-Road
- Maggiore attenzione alla resistenza all’usura e alla resa chilometrica
- Nessun compromesso sulle prestazioni On-Road
- Progettazione del disegno del tassello che assicuri maggiore rigidità̀
- Ottimizzazione delle dimensioni del pneumatico
- Utilizzo di mescola ad elevata resistenza
Disegno dell’anteriore & posizionamento dei tasselli
- Ottimizzazione dell’angolo del tassello: Migliore rigidezza del tassello secondo i feedback ricevuti dai motociclisti tester
- A-IW Technology: Tecnologia Anti – Usura Irregolare: A-IW Technology consente la riduzione dell’usura a dente di sega causata della deformazione del tassello stesso dovuta alle forze di frenatura. Questo nuovo profilo del tassello contrasta la deformazione e garantisce la durata del pneumatico.
Disegno del posteriore & posizionamento dei tasselli
- Nuova progettazione delle dimensioni dello pneumatico per incrementare il numero totale dei tasselli.
- Più ampia area a sezione cross e minore lunghezza dei tasselli: incremento della sezione trasversale del 30% rispetto all’ A41 e la minore lunghezza dei tasselli consente di incrementare il numero di blocchi lungo tutta la circonferenza.
- Incremento della rigidità e della resistenza della mescola rispetto all’ A41 per assicurare un ottimo bilanciamento tra resa chilometrica e performance nei percorsi off-road.
La scelta
Dovevo partire per l’Africa, per un viaggio organizzato alla fine del 2019, direzione Dakar, in Senegal, insieme agli amici del Team Azzurrorosa e Mirco Bettini.
Cercavo una gomma che mi permettesse di macinare km e poter affrontare dei percorsi di sterrato e sabbia dando, ad un perfetto inesperto di Off-Road, quel minimo di sicurezza nell’attraversare fondi come la terra di nessuno, al confine tra Marocco e Mauritania, e la pista di Diama, tra Mauritania e Senegal.
Un pomeriggio ero al telefono col mio amico Fabio di Baston Gomme, e mi disse “Ricky ho qui le gomme che fanno per la tua avventura”. Si trattava delle AX41, una bella “gommaccia” aggressiva anche solo al primo sguardo, che incuteva un certo timore reverenziale ai miei occhi, abituati a vedere mescole SC Superbike ed al massimo una Pirelli Scorpion Rally Str…
Non mi feci pregare 2 volte, smontai i cerchi, tirai giù le Dunlop TrailSmart 2 usate per il Baltic Tour e mi feci montare queste Bridgestone AX41. Tornato a casa – avevo quasi paura a salire in moto, pressioni come da libretto, 2.4 Ant e 2.9 Post – provo a far ei primi km per una breve presa di conoscenza e di rodaggio.
Le prime impressioni
Le prime sensazioni erano di una gomma molto rigida, che cambia l’impostazione e lo stile di guida, essendo molto “piatta” come carcassa ed estremamente dura.
Arrivò il giorno della partenza e i 200 km fino all’imbarco a Genova passarono sotto un asfalto bagnato, che mi costrinse a guidare quasi sulle uova lungo la Serravalle, avendo clamorosamente sbagliato pressioni, soprattutto per il rodaggio. Sotto consiglio di Mirco Bettini scesi a 2 Ant e 2.4 Post (a freddo), cosi che i primi 500 km passarono con una guida accorta, verso Essaouira, sull’asfalto marocchino rugoso e con diversa sabbia sparsa qua e là.
La carcassa è molto dura, rigida, ci si accorge subito di quanto sia improntata allo sterrato. Non passa nulla sotto le gomme senza che sia riportato al manubrio ed al pilota, sulle prime è una sensazione strana, soprattutto per chi viene da gomme stradali. Ma la trazione su sabbia, rocce, fango… ragazzi come aggrappano. Al tempo stesso la guida su asfalto, che oramai domina per almeno il 50% dei km sotto ad un’endurona, è regolare, necessita di un po’ di forza fisica ma non mette mai in situazioni di spavento. La moto segue le curve, a patto di restare entro limiti del buon senso, senza dare mai manate di gas in uscita, pena l’accensione dell’albero di natale dell’elettronica a display.
Ed a parlare di asfalto mi fermo qui, se non rimarcando l’estrema agilità e sensazione di buon feeling sia per l’anteriore che per il posteriore, permettendo una guida fluida e senza incertezze, nei limiti del buon senso, tra uno zig zag e l’altro. Livello rumorosità, non posso dire che non si sentano, certo, ma a moto perfettamente dritta è come se le risonanze si annullassero, per poi riprendere a ronfare non appena la moto passa quei pochi gradi di inclinazione. Ben fatto casa Bridgestone, i trasferimenti stradali sono sempre a moto dritta!
In Off-Road
Le cose cambiano drasticamente su sterrato. Il posteriore agguanta bene, in accellerazione, con guida in piedi sulle pedane, la moto scoda ma riprende trazione velocemente, merito certo dell’elettronica, ma anche della facilità con cui la gomma riagguanta la superficie. Durante la salita della Via Del Sale, i pietroni non mancano, le canaline scavate dalla pioggia sono numerose e l’anteriore non da mai l’impressione di scivolare o cedere, a patto di impostare la guida secondo i canoni dell’off.
In apertura del gas, durante la salita su pietre, la progressione della moto in avanti è decisa, il TC impostato su Off entra all’occorrenza e sembra lavorare alla perfezione in questa situazione. Insomma, si sente che la “gommaccia” c’è.
Le curve dell’Eroica, ampie e lineari per essere uno sterrato poco impegnativo, permettono di giocare col gas avendo tanta fiducia di poter riprendere il controllo, e la frenata col posteriore regala una notevole decelerazione, con un filo di sbandata laterale che tuttavia rimane entro i limiti dell’apprezzabilità.
Devo sicuramente spezzare una lancia a favore della durata, mi ero messo in testa che fossero coperture dalla vita breve, circa 6-7000 km, mentre alla soglia degli 11.000 le ho tirate già con il posteriore che ne avrebbe fatti ancora un migliaio, seppure ridotto all’osso, e l’anteriore che sulla spalla iniziava a perdere lo spessore di alcuni tasselli. Gomma che incredibilmente mantiene un consumo omogeneo tra Ant/Post, mentre, per sempio, con le Pirelli Scorpion Rally STR avrei potuto tranquillamente fare 2 Post per un ant. La descrizione ufficiale si conferma nela prova pratica chilometrica.
Riassumendo
Bridgestone ha realizzato una gomma con anima Off-road, che non disdegna i trasferimenti, oramai parte integrante della guida con le maxienduro. Rigida, reattiva, trasmette sicurezza e riesce a non passare troppa rumorosità sui trasferimenti sul dritto. Aggiungi un’ottima durata e hai trovato un bilanciamento perfetto tra aggressività sul fuori strada ed una guida pulita su asfalto. Le riprenderei? Per fare un viaggio avventuroso e tanti percorsi in off sicuramente, forse senza nemmeno provare altre classiche coperture tassellate.
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